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giovedì 14 maggio 2009

UN SUCCESSO IL DIBATTITO SUL RANDAGISMO


Piazza Armerina, 13/05/2009 -
Si è svolto sabato scorso il previsto dibattito sul fenomeno del randagismo a Piazza Armerina organizzato dalla LAV. Nella sala di rappresentanza del circolo di Cultura si è registrata una notevole presenza di pubblico interessata ad ascoltare gli interventi dei vari relatori, tra i quali Ennio Bonfanti responsabile provinciale della LAV di Caltanisetta, i componenti dell’associazione UNA ARMERINA , l’Assessore Innocenzo Di Carlo in rappresentanza dell'amministrazione comunale e Lorena Sauli, responsabile provinciale della LAV di Enna. Dopo una breve introduzione di Lorena Sauli, è intervenuta Carmen Prestifilippo, vice presidente di UNA ARMERINA, che ha approfondito l'aspetto legislativo legato al problema randagismo. A seguire Ennio Bonfanti ha approfondito invece l'aspetto risolutivo/pratico, individuando le azioni fondamentali da intraprendere per arginare il fenomeno quali la sterilizzazione e la “microchippatura" . Al termine è intervenuto l’Assessore Di Carlo che ha subito esordito con una gaffe, lamentandosi con gli organizzatori per la scelta del giorno, data la coincidenza con la seduta di Consiglio comunale per l’approvazione del bilancio. Fuori luogo senza dubbio la critica dell’assessore poiché, non avendo lui la delega al bilancio, non si capisce bene le difficoltà che ha dovuto superare per partecipare all’incontro. E comunque la sua è risultata solo una critica strumentale, visto che di sabato pomeriggio non vi era alcun Consiglio comunale, gli uffici del Comune erano chiusi e dunque nessuna approvazione di bilancio doveva essere effettuata. Dopo questa prima inspiegabile gaffe, Di Carlo ha comunque affermato che la macchina amministrativa è in moto, che sta affrontando questa emergenza in maniera seria e concreta in concertazione con i comuni limitrofi e le associazioni animaliste, per affrontare in primis le sterilizzazioni e chippatura dei cani vaganti con l'apertura di un ambulatorio sanitario operativo a breve. Belle parole e validi propositi se venissero concretizzati. Comunque le associazioni animaliste presenti hanno deciso un’apertura di credito, sperando finalmente in un’azione concreta da parte dell’Amministrazione comunale.
Al termine del dibattito abbiamo voluto rivolgere alcune domande a Gianluca Messina, segretario di UNA Armerina.
Qual è il ruolo che UNA Armerina vuole esercitare nella nostra comunità?
«Tutte le Associazioni , oltre a perseguire un fine comune proprio in materia di ambiente e tutela di animali, devono rappresentare per la collettività non solo un punto di riferimento, ma anche un canale più agevole di comunicazione con le autorità. Affinché ciò si verifichi, però, è necessario che buon senso, mediazione, collaborazione e rispetto delle norme siano fondamentali. L’azione delle associazioni di volontariato , dunque, si riassume nella parola promuovere. Ma può esistere vera promozione da parte del volontariato soltanto se le istituzioni garantiscono i diritti. I volontari possono lavorare seriamente solo dove le istituzioni funzionano al meglio, altrimenti sono portati ad assumersi dei compiti che non sono di loro competenza e che pertanto non garantiscono una risposta di qualità al problema».
Qual è la situazione oggi nella nostra città?
«Non esiste oggi a Piazza Armerina la piena possibilità di promozione dei diritti degli animali perché il volontariato non è in grado di garantirli; la garanzia di tali diritti spetta infatti alle istituzioni e solo quando esiste questa garanzia da parte del pubblico, il volontariato può lavorare al meglio, rivendicandone l'attuazione, la promozione nelle politiche e nei servizi. In caso contrario, infatti, non promuove, ma surroga l'inesistente».
Cosa vuol dire allora promuovere?
«Promuovere per noi vuol dire chiedere l'applicazione di quanto lo Stato promette di garantire attraverso la Costituzione e le leggi sociali che ne traducono la realizzazione nel quotidiano. La funzione del volontariato, infatti, non si adempie assumendo a sé quello che invece deve assicurare lo Stato di diritto. I volontari dovrebbero anticipare la sensibilità per poi passare alle istituzioni la loro esperienza, perché l'esperienza positiva di una parte diventi il patrimonio di tutti».
Quindi quali sono le funzioni della vostra associazione?
«Anticipare le istituzioni cogliendo le emergenze, chiedere l'attuazione delle leggi, sensibilizzare l'opinione pubblica, sperimentare il nuovo, integrare i servizi delle istituzioni, denunciare le inadempienze e gli eventuali soprusi delle istituzioni e respingere la "delega selvaggia" come alibi dei politici per la propria incapacità amministrativa. Le istituzioni devono smetterla di rovesciare sul volontariato i servizi a minor costo in modo da impegnare i fondi residui in altre spese secondarie, visto che tanto c'è un gruppo di "stupidelli" dediti alle azioni gratuite che fanno opere buone».
Cosa vi proponete di fare nel prossimo futuro?
«Intanto il volontariato deve liberarsi dall'idea di sterili protagonismi, sapendo che la sua azione è valida nella misura in cui opera all'interno del sistema e capisce che si possono colmare le lacune culturali e dunque rimuovere le cause del randagismo, soltanto se associazionismo, volontariato, istituzioni e forze dell’ordine operano in una visione d'insieme, perché nessuna di queste forze ha capacità di influire separatamente sulla comune coscienza».
Mauro Farina

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