I NOSTRI SPOT

martedì 27 ottobre 2009

GLI ANIMALISTI BACCHETTANO BASCETTA


Piazza Armerina, 26/10/2009

Attraverso le predilette pagine del blog di Agostino Sella, il patron dei Cobas piazzese Luigi Bascetta (nella foto) si è lasciato andare ad uno dei suoi deliranti proclami, stavolta contro i cani randagi responsabili, secondo lui, di aver trasformato le nostre strade in viottoli di campagna o trazzere da far west. Nel suo sgrammaticato comunicato il sindacalista annuncia che raccoglierà le firme per chiedere l’intervento dell’esercito per presidiare le aree urbane ed extraurbane interessate dal fenomeno, con la concomitante facoltà delle forze di polizia a sopprimere questi animali selvatici.
Ancora una volta l’analisi compiuta dal rivoluzionario Bascetta risulta contorta e fuori dalla logica. Si imputano ai cani responsabilità che sono proprie degli uomini e si prospettano soluzioni bestiali che umiliano il senso civile ed istigano alla violenza. Mentre in Città le associazioni animaliste si prodigano per portare avanti un serio progetto di rieducazione ambientale e civica, attraverso una sensibilizzazione del fenomeno del randagismo, Bascetta interviene a gamba tesa sconvolgendo il dovere civico dei cittadini e dirottando il discorso invece sul facile piano del populismo e della demagogia. Bascetta, che dimentica troppo spesso di essere un agente di polizia, sconosce la legge in vigore che tutela gli animali ed ignora che uccidere un cane è un reato a tutti gli effetti punibile, con l’arresto. Invece istiga al reato proponendo addirittura l’istituzione di uno stato di polizia che combatta una vera e propria guerra armata contro i randagi.
Bascetta parla poi della decenza della nostra Città, addebitando ai cani la responsabilità di deturpare il decoro delle nostre strade. Meno male che ha dimenticato quando erano lui e i suoi degni compari a deturpare e a sfregiare la dignità della nostra Città; ha dimenticato quando organizzava quegli accampamenti nelle piazze, quelle crocifissioni nelle strade, quelle farneticanti processioni con il carrozzino urlante a qualsiasi ora del giorno, quel bivacco davanti alla sede del comune di via Generale Muscarà. Nemmeno i cani più feroci, più selvaggi, più pericolosi e più violenti avrebbero potuto mai mettere in piedi uno scempio di quelle proporzioni. Eppure per contrastare quel fenomeno non fu chiamato alcun esercito, non furono richieste mobilitazioni popolari e non si istigò alcuna rappresaglia di hitleriana memoria.
Certamente Bascetta ignora la massima di Galileo Galilei secondo cui l’uomo non potrà definirsi veramente civile fino a quando non avrà imparato a trattare con uguale dignità gli animali. Nel suo sconclusionato intervento Bascetta si spinge al punto tale da confondere l’adorazione delle vacche sacre indiane con la fede musulmana, a dimostrazione di quanto poco chiare siano le idee esposte. Le affermazioni gravi, pericolose e sconcertanti di Bascetta non potevano passare inosservate agli occhi degli animalisti che replicano seccamente: «A vergognarsi dovrebbe essere proprio Bascetta – dichiara Gianluca Messina, segretario di Una Armerina – Non si può tollerare che si usino certi toni allarmistici e che si tracci un quadro distorto del fenomeno del randagismo. Chiedere l’intervento dell’esercito per eseguire la mattanza di “questi animali selvatici” è di una gravità inaudita, potrebbe rappresentare una vera e propria istigazione a delinquere ed è per questo che la nostra associazione sta valutando la possibilità di denunciare Bascetta alle autorità giudiziarie. Il fenomeno del randagismo necessita di essere affrontato in maniera seria e scientifica, senza proclami, senza deliri e senza lanciare incauti messaggi allarmistici. Posso capire che Bascetta sia un uomo duro, privo di sentimenti di trasporto e di amore per gli animali – continua Gianluca Messina - ma sono certo che se guardasse gli occhi di un cane riuscirebbe a leggere sentimenti veri e sinceri, troppo spesso assenti negli occhi degli uomini. Bascetta deve capire che la soluzione del fenomeno del randagismo non è quello della mattanza e dello sterminio, ma quello della prevenzione e della sensibilizzazione. Un cane non diventa randagio per scelta, ma viene costretto nel duro ruolo dalla crudeltà e dall’ignoranza dell’uomo. Prima di avviare campagne deleterie e controproducenti e se veramente è interessato ad affrontare seriamente il fenomeno del randagismo, consiglio a Bascetta di confrontarsi con le associazioni animaliste. Se invece è interessato a fare solo schiumosa propaganda ed inconcludente e pericolosa demagogia, continui pure con le sue solitarie ed isolate battaglie».
Mauro Farina

domenica 18 ottobre 2009

ADOZIONE DI TRE CANI POLIZIOTTO. NON LASCIAMOLI RECLUDERE IN UN CANILE!!!!


ecco che fine fanno gli animali che "lavorano", siano essi cani poliziotti, cani della protezione civile, cani per ciechi,
asini e cavalli dell'esercito.
Loro non hanno mai diritto di andare a riposo e di rimanere nel luogo dove sono vissuti e con le persone con le quali hanno vissuto e lavorato!
MASSIMA DIFFUSIONE:
Sede c/o Comando Polizia Locale Comune di Brescia 25126 BRESCIA
Via Donegani 12 Tel. 030/9994103-030/2978792 fax 030/9994514
www.poliziainfo.it/poliziabs e-mail: asspolizialocalebs@libero.it amoladori@comune.brescia.it


I colleghi del nucleo cinofili di Milano ci danno notizia che sono costretti, per raggiunti limiti di età, a "pensionare" tre dei loro cani.

Yes, Pale e Lex sono 3 pastori tedeschi maschi, hanno 11 anni e dopo un'onorata carriera ora sarebbe bello far loro trascorrere gli ultimi anni circondati dall'affetto di qualcuno che si prenda cura di loro, anche se per poco tempo. Pale e Yes sono fratelli, sono sempre stati insieme e, se fosse possibile, sarebbero da "adottare" congiuntamente, mentre Lex è un cane con specialità di polizia molto forte e dovrebbe essere affidato a chi abbia già esperienza con i cani e sia una persona autorevole.
Chi fosse interessato o avesse amici o conoscenti disponibili, è pregato cortesemente di contattare l'associazione e di lasciare il proprio recapito e nominativo che verrà passato al responsabile del nucleo cinofili di Milano per i passaggi successivi. Si ringrazia anticipatamente per la cortese collaborazione e per la sensibilità, restando in attesa di sollecito riscontro.

Il Presidente dell'Associazione Carlalberto Presicci
ASSOCIAZIONE POLIZIA LOCALE della provincia di Brescia
Sede c/o Comando Polizia Locale Comune di Brescia
25126 BRESCIA Via Donegani 12
Tel. 030/9994103-030/2978792
fax 030/9994514
www.poliziainfo.it/poliziabs
e-mail: asspolizialocalebs@libero.it amoladori@comune.brescia.it

sabato 10 ottobre 2009

VADEMECUM - COME DIFENDERSI DALLA CACCIA

La caccia in Italia rappresenta da sempre un grave problema per chi vive, lavora o si reca in campagna e tra i boschi, diventando spesso un pericolo di incolumità pubblica.
Nella sola stagione di caccia 2002/2003 ci sono stati incidenti venatori che hanno causato 44 morti, 66 feriti e 5 invalidi permanenti.
Nella stagione venatoria 2003/2004, nel solo periodo settembre/dicembre, ci sono invece stati 42 cacciatori morti, 55 cacciatori feriti, 14 non cacciatori feriti.
Centinaia sono gli articoli dei giornali locali su episodi di spari vicino alle case, danneggiamenti di beni, animali domestici uccisi a fucilate, avvelenamenti da bocconi, danni alle culture agricole, cani da caccia nei giardini e pollai, minacce ed offese.
Molti cacciatori purtroppo, anche grazie all’attuale politica filo venatoria di molte regioni e di molte province, si sentono padroni assoluti elle proprietà altrui.
Per questi motivi nasce questa “guida” informativa con l’intento di aiutare tutti i cittadini, interessati da questo annoso problema, a difendere i propri diritti e far rispettare le regole fondamentali della caccia.

1.Distanze dalle case
La caccia è vietata per una distanza di 100 metri da case, fabbriche, edifici adibiti a posto di lavoro.E' vietato sparare in direzione degli stessi da distanza inferiore di 150 metri.
2. Distanze da strade e ferrovie
La caccia è vietata per una distanza di 50 metri dalle strade (comprese quelle comunali non asfaltate) e dalle ferrovie. E' vietato sparare in direzione di esse da distanza inferiore a 150 metri.
3. Distanze da mezzi agricoli
La caccia è vietata a una distanza inferiore di 100 metri da macchine agricole in funzione.
4. Distanze da animali domestici
La caccia nei fondi con presenza di bestiame è consentita solo ad una distanza superiore a metri 100 dalla mandria, dal gregge o dal branco.
5. Trasporto delle armi
È vietato trasportare le armi da caccia, che non siano scariche e in custodia, all'interno dei centri abitati e delle altre zone ove è vietata l'attività venatoria, a bordo di veicoli di qualunque genere e nei giorni non consentiti per l'esercizio venatorio.
6. Mezzi vietati di caccia
Reti, trappole, tagliole, vischio, esche e bocconi avvelenati, lacci, archetti, balestre, gabbietrappola.
7. Giorni vietati
Martedì e venerdì sono giorni di assoluto silenzio venatorio anche se festivi.
8. Orari di caccia
La caccia è consentita da un'ora prima del sorgere del sole fino al tramonto.
9. Stagione venatoria
Inizia la terza domenica di settembre e chiude il 31 gennaio.
10. Luoghi di divieto di caccia
Terreni di pianura innevati, stagni e laghi ghiacciati, terreni allagati, giardini privati, parchi pubblici, centri abitati, aree adibite a sport, parchi e riserve naturali, oasi, zone di ripopolamento, foreste demaniali.
11. Allenamento dei cani da caccia
È' consentito dalla terza domenica di agosto fino alla seconda domenica di settembre, nei giorni di mercoledì, sabato e domenica, dalle ore 6 alle ore 11 e dalle ore 16 alle ore 20, su terreni incolti, boschivi di vecchio impianto, sulle stoppie, su prati naturali e di leguminose, non oltre dieci giorni dall'ultimo sfalcio. L'allenamento è poi consentito nei campi addestramento cani tabellati.
12. Colture agricole e caccia con i cani
L'accesso dei cani è vietato nei terreni coltivati a riso, soia, tabacco ed ortaggi. L'uso dei cani è consentito in numero massimo di due per cacciatore. L'esercizio venatorio è vietato in forma vagante sui frutteti, vigneti fino alla data del raccolto, coltivazioni di riso, soia e mais da seme.
13. Omessa custodia dei cani da caccia
L'articolo 672 del codice penale “Omessa custodia e mal governo di animali” punisce chi lascia liberi, o non custodisce con le debite cautele, animali pericolosi da lui posseduti.
14. “Polenta e osei”
Nei locali pubblici è vietato servire polenta e uccelli selvatici anche se sono appartenenti a specie cacciabili e abbattuti legalmente.
15. Violazione di domicilio
L'articolo 614 del codice penale “Violazione di domicilio” punisce chi si introduce nei giardini e nelle pertinenze delle abitazioni civili.
16. Uccisione di cani, gatti, animali da cortile
L'articolo 638 del codice penale “Uccisione o danneggiamento di animali altrui” punisce chi uccide o rende inservibili, deteriora o avvelena gli animali che appartengono ai privati.
17. Bocconi avvelenati
L'articolo 727 del codice penale “Maltrattamento di animali” punisce anche chi causa la morte per avvelenamento di essi, mentre la legge sulla caccia punisce penalmente chi utilizza bocconi avvelenati.
18. Disturbo delle persone
L'articolo 659 del codice penale “Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone” punisce chi con rumori molesti disturba le occupazioni o il riposo delle persone.
19. Spari nei pressi delle abitazioni
L'art. 703 del codice penale “Accensioni ed esplosioni pericolose” punisce penalmente chi in un luogo abitato o nelle sue adiacenze o lungo una pubblica via o in direzione di essa spara con armi da fuoco.

Chi vigila sul rispetto delle leggi sulla caccia?
La vigilanza sull'applicazione delle leggi sulla caccia (art.27 L.157/92) è affidata a: Guardie Venatorie della Provincia, Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, Guardie volontarie venatorie delle associazioni ambientaliste e venatorie.
A chi denunciare le violazioni sulla caccia?
La vigilanza sull'applicazione delle leggi sulla caccia (art.27 L.157/92) è affidata a: Guardie Venatorie della Provincia, Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, Guardie volontarie venatorie delle associazioni ambientaliste e venatorie.
Il cittadino può denunciare gli illeciti penali ed amministrativi a ciascuno dei corpi sopra elencati. Giova ricordare che l'art. 361 del codice penale “Omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale” punisce il pubblico ufficiale, come il carabiniere, la guardia provinciale, il forestale, il finanziere, la guardia venatoria, il vigile urbano, il quale omette o ritarda di denunciare all'Autorità giudiziaria un reato di cui ha avuto notizia nell'esercizio o a causa delle sue funzioni, come ad esempio i reati sulla caccia denunciati a loro dai cittadini. Il cittadino deve quindi pretendere che le suddette autorità intervengano, ricevano la denuncia e denuncino alla Magistratura i reati commessi dai cacciatori.
Come vietare la caccia nei propri terreni?
Purtroppo le leggi vigenti impediscono di fatto di vietare ai cacciatori di entrare nei terreni agricoli dei privati a meno che non siano recintati con rete non inferiore a 1,20 metri. Solo in particolari casi e solo ogni 5 anni può essere richiesto per legge il divieto di caccia.

domenica 20 settembre 2009

GUERRA AI BOCCONI AVVELENATI

GUERRA AI BOCCONI AVVELENATI

In questi anni il fenomeno dell’avvelenamento di animali sta assumendo delle proporzioni estremamente preoccupanti su tutti il territorio nazionale.
Migliaia di animali domestici hanno perso la vita per aver ingerito bocconi avvelenati e la stima di quelli selvatici è difficile da effettuare.
Cani randagi o vaganti, gatti e animali selvatici- topi, talpe, mustelidi, corvidi e rapaci – considerati da qualcuno competitivi per le attività venatorie, causa di danni all’agricoltura, al pollame e agli allevamenti, sono le povere vittime di coloro che illegalmente disseminano sul territorio esche avvelenate.
Neppure le città sono sicure, diversi animali sono morti per aver ingerito bocconi avvelenati in giardini e strade.
IMPATTO AMBIENTALE

Anche se non disponiamo ancora di dati precisi sull’effettiva portata del fenomeno, sono rilevanti i dati apportati all’ambiente e alla fauna per dispersione incontrollata dei veleni che, non annullandosi nel tempo ( questo è il caso della stricnina ), danno vita ad una reazione a catena di morti.
Le carcasse degli animali avvelenati sono estremamente pericolose perché provocano la morte dei carnivori che se ne cibano: rapaci diurni e notturni, aquile ecc.
L’UTILIZZO DI BOCCONI AVVELENATI E’ UN CRIMINE

Utilizzare bocconi avvelenati è illegale. La legge ( l.n.157/92 art. 21 lett.U e successive modifiche) vieta espressamente l’uso di questi mezzi e prevede sanzioni penali (art.30 comma h ) per chi contravvenga a questo divieto.
Uccidere gli animali è espressamente vietato anche dalle leggi 473/94 ( modificata 727 c.p.), nel caso in cui gli animali morti siano di proprietà il reato è perseguibile anche ai sensi dell’art. 638 c.p. con una pena fino ad un anno di reclusione o con una multa fino a € 300,00 .
E’ importante dire che il reato previsto dall’art. 638 c.p. è punito solo con querela di parte, cioè il proprietario dell’animale deve chiedere espressamente al giudice ( Pretore ), entro 3 mesi dal giorno in cui p venuto a conoscenza del fatto, di perseguire la persona o le persone che hanno ucciso o danneggiato l’animale.
L’IMPORTANZA DELLA DENUNCIA

I veleni dispersi sul territorio sotto forma di esche costituiscono un grave pericolo per gli animali. Per rompere il muro di omertà che si accompagna agli avvelenamenti è necessario denunciare i fatti accaduti dando alle autorità competenti ogni indicatore utile per smascherare e punire gli avvelenatori. La denuncia è importante anche al fine di stendere una mappatura completa della zona dove si siano verificati gli avvelenamenti e per avere dati più precisi sull’entità del fenomeno.
Nel caso di sospetti avvelenamenti avvenuti in territorio cittadino urbano l’Ordinanza Ministeriale del 18 dicembre 2008 e successive modifiche (19 marzo 2009 all’art. 4) cita testualmente
“Compiti del sindaco”
1. Il sindaco, a seguito della segnalazione di cui all'art. 2,comma 1, deve dare immediate disposizioni per l'apertura di una indagine, da effettuare in collaborazione con le altre Autorità competenti.
2. Il sindaco, qualora venga accertata la violazione dell'art. 1, provvede ad attivare tutte le iniziative necessarie alla bonifica dell'area interessata.
3. Il sindaco, entro 48 ore dall'accertamento della violazione dell' art. 1, provvede, in particolare, ad individuare le modalità di bonifica del terreno e del luogo interessato dall'avvelenamento, prevedendone la segnalazione con apposita cartellonistica, nonché ad intensificare i controlli da parte delle Autorità preposte.
4. Per garantire una uniforme applicazione delle attività previste dal presente articolo, e' attivato, presso ciascuna Prefettura, un «Tavolo di coordinamento» per la gestione degli interventi da effettuare e per il monitoraggio del fenomeno.
5. Il Tavolo di cui al comma 4, coordinato dal Prefetto o da un suo rappresentante, e' composto da un rappresentante della provincia, dai sindaci delle aree interessate e da rappresentanti dei Servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali, del Corpo forestale dello Stato, degli Istituti zooprofilattici sperimentali competenti per territorio, delle Guardie zoofile e delle Forze di polizia locali.
I SINTOMI PIU’ COMUNI

STRICNINA
Rigidità muscolare, attacchi convulsivi, aumento di sensibilità agli stimoli, tetania dei muscoli respiratori, morte per asfissia.
VELENI NEUTROPI
Dai 30 minuti alle 2 ore dopo l’ingestione si ha irrigidimento degli arti, incapacità a mantenere la stazione quadrupede, respiro difficoltoso e crisi convulsive, può esserci vomito e raramente diarrea.
VELENI EMORRAGICI
Dopo qualche giorno dall’ingestione compaiono fenomeni emorragici che, se sono interni, danno pallore delle mucose, respirazione difficoltosa, grave stato di prostrazione; possono esserci petecchie o emorragie nasali. No c’è mai vomito.
VELENI TOSSICI SUL SISTEMA GASTRO-INTESTINALE
Compare precocemente vomito e diarrea anche emorragia con dolori adominali.
IMPORTANTE IN CASO DI AVVELENAMENTO

Contattare il centro veterinario più vicino ( o la guardia medica veterinaria se fuori orario di lavoro ) in modo da allertare il medico, che si renda immediatamente disponibile al momento dell’arrivo del cane. Cercare di far vomitare il cane o il gatto, in assenza di farmaci adatti ( emetici ) somministrare una sospensione di chiara d’uova montata a neve unita ad acqua calda molto salata. Mantenere il soggetto molto tranquillo e mai somministrare latte. Evitare qualsiasi stimolo sonoro.

giovedì 10 settembre 2009

U.N.A Armerina ribatte ai cobas


All’associazione animalista Una Armerina non è piaciuto l’intervento del coordinatore del Cobas Luigi Bascetta sul fenomeno del randagismo a Piazza Armerina e diffuso nei giorni scorsi da alcuni organi di stampa. Con toni enfatici ed allarmistici Bascetta ha descritto l’emergenza randagismo, sottolineando lo stato di grave pericolo per l’incolumità dei cittadini, indicando la soluzione del problema nell’istituzione di un canile lager in cui impiegare dei “padri di famiglia” ma, naturalmente, trascurando di affrontare il problema analizzando il fenomeno nella prospettiva degli incolpevoli ed indifesi protagonisti.
A contestare l’analisi dei Cobas arriva puntuale la replica di Una Armerina che, attraverso il suo segretario Gianluca Messina, replica aspramente all’organizzazione sindacale «Se solo i cani potessero parlare, sicuramente avrebbero tanto da dire – dichiara Gianluca Messina - Sicuramente direbbero di come si racconti con tanta superficialità, attraverso frasi fatte e leggende metropolitane, del loro comportamento e modo di essere, giusto per far audience e riscuotere consensi di vario tipo, ma non certo per chiarire la loro vera natura. Tutti sanno tutto su tutto! Mai un articolo speso sui loro diritti negati e violati, sui casi di maltrattamento e di avvelenamento, di sicuro più numerosi delle aggressioni, almeno di quelle reali. Noi non vogliamo negare le aggressioni – continua Messina - ma quali sono quelle vere? Un cane non è un pupazzo. Un cane che ringhia, che abbaia o che rincorre non è sempre un cane intento ad aggredire! Infatti nella quasi totalità dei casi, etichettati come aggressioni, l’animale non aggredisce ma si difende perché stuzzicato, infastidito o cacciato in malo modo da persone infastidite o spaventate solo dalla loro presenza. I cani sono amici dell’uomo da millenni – sottolinea il segretario di Una Armerina - Pronti a guidare l’uomo che non vede; a scovare l’uomo sepolto dalla neve o dalle macerie; a difendere la casa e le cose del padrone; a colmare la solitudine dell’uomo e a morire di dolore sulla sua tomba. Prima di parlare di loro come rifiuti da spazzare via dalla strada sulla quale sono finiti a causa dell’uomo, bisognerebbe avere chiaro di cosa si stia parlando, sapere che ormai i classici canili non sono più a norma, che una struttura ricettiva non si costruisce o allestisce dall’alba al tramonto e che spesso per ottenere una struttura occorre la collaborazione di diversi organi quali amministrazioni comunali, Ausl e associazioni animaliste, unica garanzia del benessere e della tutela degli animali. Impariamo a rispettare gli animali ed a sentire la loro voce. Forse adesso non è ancora chiara la percezione del fenomeno del randagismo, anche per colpa di notizie e comunicati stampa colmi di frasi fatte e luoghi comuni, pubblicate solo per creare panico e delirio comune e non di certo per risolvere il problema. Occorre che chi decide di dedicarsi al fenomeno del randagismo si documenti prima di emettere fiato inutile e pericoloso: non serve a nulla recludere i randagi in “capannoni accuditi da padri di famiglia”, come qualcuno consiglia. I randagi non lo sono certo per scelta, ma vivono questa condizione perché abbandonati da individui vili o perché sono discendenti di cani a loro volta abbandonati, condizione che li accomuna per certi versi agli uomini “ randagi ” o senza tetto, status che obbliga moralmente la società al recupero di tali individui e non alla loro reclusione.
Un rimedio efficace quindi è la pratica della sterilizzazione, atta quanto meno a limitare la riproduzione – conclude Gianluca Messina - Basti pensare che ogni animale partorisce una media di circa sei cuccioli, (considerando che a volte sono solo 2 o 3 , ma molto spesso, soprattutto nelle cagne di grossa taglia, le cucciolate possono essere anche di 10/12); se la metà sono femmine (3) anche queste, nel giro di un paio d'anni avranno messo al mondo 18 cuccioli, dopo altri due anni le nove giovani cagne avranno sfornato 54 nuovi animaletti e così via.
Sterilizzare gli animali eviterebbe che persone senza scrupoli abbandonino o uccidano nei peggiori modi possibili ed immaginabili le loro cucciolate; inoltre la sterilizzazione si rivela utile perché elimina negli animali il nervosismo dovuto alla loro necessità di accoppiarsi, riduce la possibilità di investimenti automobilistici dovuti ai calori, favorisce l' adottabilità degli animali femmina, che ancora troppo spesso vengono evitate e discriminate per la paura di doversi occupare di eventuali cucciolate. Ci auspichiamo dunque che la collaborazione tra gli organi preposti si traduca presto in opere concrete, affrontando il problema in maniera seria nel rispetto della legge civile e morale perché forse un giorno saranno proprio i cani a donare un po’ d’umanità all’animale Uomo».
Credo proprio che Gianluca Messina abbia impartito una grande lezione di umanità e di amore per gli animali, con la speranza che questa lezione serva a frenare un po’ di più la lingua e la cattiveria di certi stolti.

Mauro Farina

mercoledì 19 agosto 2009

Riprendono le operazioni di microchippatura dei cani


Riprendono le operazioni di microchippatura dei cani
ogni mercoledì presso l'area ex-siace
Si avvisa la cittadinanza che l'Amministrazione di Piazza Armerina, di concerto con l'Ausl n.4, riprenderà le operazioni di microchippatura dei cani, sempre presso l'area ex Siace, a partire dal 26 agosto, e per ogni mercoledì, fino al 31 dicembre, dalle 9.00 alle 13.00, utilizzando propri fondi per l’acquisto dei microchip necessari a continuare le operazioni.

questo è il comunicato diramato dallo Staff del Sindaco18 Agosto 2009.

sabato 18 luglio 2009

Con il caldo attenti agli animali

Temperature in rapido, vertiginoso aumento nelle prossime ore su quasi tutta le penisola; previste punte, avvertono i meteorologi, anche di 40° nelle zone più colpite, Sardegna e Sicilia. A patire le conseguenze del gran caldo saranno non soltanto gli esseri umani, specie anziani e bambini, ma anche gli animali. Ed è proprio per tutelare la loro salute e incolumità che vogliamo diramare un breve vademecum con alcuni preziosi suggerimenti:
1. Non lasciare mai un animale incustodito in auto. Nei giorni di sole, la temperatura interna dell’abitacolo sale rapidamente, anche con i finestrini aperti, e l’auto si trasforma in un vero e proprio forno. Un animale lasciato in queste condizioni può morire in poco tempo; bastano anche solo 10 minuti – il tempo di fare una spesa veloce – per condannarlo ad una morte orribile;
2. Se qualcuno dovesse vedere un animale rinchiuso all’interno di un veicolo, deve prestare attenzione ai sintomi di un eventuale un colpo di calore (problemi di respirazione, spossatezza generalizzata); se non si interviene al più presto l’animale rischia di correre un grave pericolo di vita ed occorre rintracciare quanto prima il proprietario del veicolo. Se costui non fosse reperibile bisogna chiamare immediatamente le forze dell'ordine che interverranno in caso di comprovata emergenza. I numeri di telefono 112 (Carabinieri), 113 (Polizia di Stato), 115 (Vigili del Fuoco) e 1515 (Corpo Forestale) sono tutti utilizzabili anche per questi casi. Nel frattempo si deve cercare comunque di creare ombra con i mezzi disponibili (es. giornali sul parabrezza), di versare dell’acqua all’interno per bagnare l’animale o, se possibile, di farlo bere attraverso un’eventuale fessura del finestrino.
3. Assicurarsi che gli animali abbiano sempre accesso all’ombra e acqua fresca in abbondanza. Questo suggerimento riguarda soprattutto i cani tenuti nelle ditte, negli orti o nei recinti (specie se a catena), e quindi meno controllati rispetto a quelli in appartamento. Evitare sempre l'esposizione al sole diretto, anche nel caso dell'animale che passa alcune ore da solo in casa, in giardino/cortile o in terrazza. In caso di colpo di calore (ipertermia) - se ha la pelle che scotta, barcolla o cade a terra, e ha difficoltà a respirare - è necessario abbassargli la temperatura mettendogli abbondante acqua fresca su tutto il corpo e contattare immediatamente il veterinario.
4. Non costringere i cani a sforzi eccessivi. Nei giorni più caldi portare il cane a passeggio di mattina e di sera per evitare che si bruci le zampe sul suolo caldo e per diminuire il rischio di ipertermia. A maggior ragione se si tratta di un animale anziano e/o con difficoltà respiratorie. Durante le passeggiate avere sempre a disposizione una bottiglietta di acqua e una ciotola.
5. Prevenire le scottature. Come le persone, anche gli animali possono scottarsi al sole. Per proteggerli è sufficiente applicare una crema solare ad alta protezione alle estremità bianche (specie le punte delle orecchie) del cane o del gatto prima di farlo uscire.
6. Tenere l’acquario fuori dal sole diretto. Cambiare l’acqua regolarmente e togliere le alghe che si formano. Il laghetto deve essere riempito regolarmente per compensare l’acqua che evapora e sostituire l’ossigeno perso.
7. Non lasciare il canarino sul balcone al sole diretto. E’ necessario posizionare la gabbia dell’uccellino in un luogo fresco, arieggiato ed ombreggiato.
8. Controllare la presenza di parassiti esterni. Con il caldo arrivano anche le pulci, le zecche e gli acari, quindi bisogna controllare regolarmente il pelo dei quattrozampe per verificare l’eventuale presenza di questi visitatori indesiderati. Applicare preventivamente un antiparassitario idoneo per la sua specie e taglia. Consultare sempre il veterinario di fiducia per avere indicazioni e suggerimenti al riguardo; alcuni antiparassitari per cani, ad esempio, sono letali per i gatti.
9. Controllare ogni giorno gli animali per l’eventuale presenza di uova di mosche. Le mosche possono depositare le proprie uova sul pelo dei conigli, delle cavie, ma anche dei cani. E’ importante quindi ispezionare attentamente l’intero corpo dell’animale, tenere ben pulito il luogo in cui vive e cambiare almeno una volta alla settimana la lettiera o il fondo.
10. Prima di fare lavori in giardino, pensare alla fauna selvatica che ci vive. Prestare particolare cautela quando si usano tosaerba o tagliabordi: entrambi possono essere letali per gli animali che si muovono lentamente; tenere fuori dalla portata degli animali i pesticidi. Prima di accendere un falò, è consigliabile smuovere il materiale che si intende bruciare: le lucertole, i ricci, le rane e le bisce (animali assolutamente innocui, anzi molto utili) spesso si rintanano tra i mucchi di foglie o rifiuti da giardino.

Tratto da Orizzonti

sabato 30 maggio 2009

ANAGRAFE CANINA E CHIP..... ECCO COSA SAPERE


COS’E’ L’ANAGRAFE CANINA NAZIONALE
L'anagrafe canina nazionale è il registro dei cani identificati con microchip o tatuaggio in Italia. Si tratta di una banca dati, alimentata dalle singole anagrafi territoriali, che intende fornire on line i riferimenti utili per rintracciare il luogo di registrazione di un cane smarrito e il suo legittimo proprietario, nel rispetto della tutela della privacy del cittadino. L'anagrafe nazionale è realizzata dal Ministero della Salute con l'accordo Stato-Regioni del 6 febbraio 2003 che vi riversano i dati locali. L'iscrizione è dunque automatica e a cura dell'amministrazione competente.
La consultazione della banca dati è libera. Chi trova un cane smarrito, digitando il codice a 15 cifre del microchip o quello tatuato, può risalire all'anagrafe di provenienza del cane, e trovare numeri utili e sportelli a cui rivolgersi per rintracciare il proprietario. Essa, infatti, garantisce la certezza dell'identificazione del cane. E' possibile effettuare la lettura del microchip, per ottenere il codice, presso i servizi veterinari delle Asl e gli ambulatori veterinari privati muniti dell'apposito lettore.

IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE DELL’ANIMALE
E' obbligatorio provvedere all'identificazione e alla registrazione dei cani, se cuccioli nel secondo mese di vita, all'Anagrafe canina del Comune di residenza o della ASL competente, in conformità alle disposizioni adottate dalle regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano e all’Ordinanza del 6 agosto 2008 del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
Proprietari o detentori di cani già identificati ma non ancora registrati sono tenuti a provvedere alla registrazione all'anagrafe canina. Il certificato d’iscrizione in anagrafe canina deve accompagnare il cane in tutti i trasferimenti di proprietà.
Per l'identificazione deve essere applicato al cane un microchip contenente il codice identificativo con il quale viene poi registrato nell'anagrafe. Dal 1 gennaio 2005 il microchip è diventato l'unico sistema identificativo nazionale, in sostituzione del tatuaggio, che comportava alcuni problemi: scolorimento progressivo delle sigle tatuate, difficoltà di lettura per la presenza di peli, necessità di sedare o addirittura di anestetizzare il cane per tatuarlo. Possono, tuttavia, esserci ancora cani registrati con tatuaggio prima del 2005. In tali casi, qualora il tatuaggio non fosse più leggibile, il cane deve obbligatoriamente essere identificato con microchip ed essere nuovamente registrato nell'anagrafe.

COS’E’ IL MICROCHIP?
Il microchip è un piccolo dispositivo elettronico innocuo, di forma cilindrica di 11 millimetri di lunghezza e 2 millimetri di diametro, rivestito di materiale biocompatibile, che viene iniettato sotto la cute del cane dietro l'orecchio sinistro con una speciale siringa sterile monouso, al suo Interno contiene un codice numerico che identifica inequivocabilmente il cane stesso. Nei casi in cui è richiesto il possesso di un passaporto individuale del cane il numero di microchip, dovrà essere riportato nella pagina del documento relativa all'identificazione dell'animale, dove verranno specificati anche data d’impianto e localizzazione del microchip.


I VANTAGGI
Molteplici sono i vantaggi derivanti dall'adesione a questo sistema di registrazione dei cani:

- immediata identificazione del padrone o del detentore di un animale smarrito;

- deterrente ai furti: un animale sempre identificabile non può essere rivenduto;

- inibizione degli abbandoni, in quanto il cane porta per sempre in sé il nome del proprietario che, in caso di abbandono o incuria andrebbe incontro a pesanti sanzioni.


Nel caso in cui il proprietario o il detentore intenda rinunciare alla proprietà o alla detenzione dell’animale da affezione per sopravvenuta e comprovata impossibilità di mantenimento, deve darne immediata comunicazione al Sindaco del Comune di residenza che, accertata la fondatezza della motivazione, dispone il trasferimento dell’animale nelle strutture di ricovero.
Le spese per il ricovero nei canili degli animali da affezione, nonché per gli eventuali trattamenti sanitari sono a carico dei proprietari o detentori. La rinuncia alla proprietà o detenzione e il mancato ritiro dai canili non esclude l’addebito a carico dei proprietari o detentori delle spese di mantenimento sostenute dal Comune, salvo i casi di disagio socio-economico accertati dal Comune.


COSA SEGNALARE?
La scomparsa, la morte, il trasferimento a qualsiasi titolo dell’animale.

A CHI SEGNALARE?
Ai Servizi di Sanità animale dei Dipartimenti di Prevenzione delle Zone Territoriali – ASUR

QUANDO FARLO?
La scomparsa dell'animale va segnalata immediatamente con il mezzo di comunicazione più veloce, cui seguirà entro tre giorni comunicazione scritta che necessita di conferma entro cinque giorni dall'evento. La morte dell'animale entro il secondo giorno successivo all'evento, per consentire eventualmente al servizio veterinario l'accertamento delle cause di morte, anche in questo caso confermata per iscritto entro cinque giorni dall'evento.
La segnalazione di trasferimento deve essere fatta, entro 15 giorni, per iscritto e controfirmata dal nuovo proprietario
Per la violazione delle norme su esposte si applicano sanzioni amministrative pecuniarie
Sono equiparati all’abbandono, trascorsi sessanta giorni dalla notifica di avvenuto ritrovamento dell’animale da affezione, il mancato ritiro o la mancata rinuncia alla proprietà e come tale punibile ai sensi dell’art. 727 del Codice Penale così modificato dalla Legge 189/2004.

ATTENZIONE
Tutte le operazioni di iscrizione avverranno in maniera totalmente gratuita nei locali siti presso l’area della Fiera di Piazza (ex Siace) dalle ore 9,30 alle ore 13.00 di tutti i mercoledì dei mesi di Giugno e Luglio 2009.
Si avvisa inoltre che all’inosservanza dell’obbligo di cui sopra sarà applica la sanzione amministrativa da €. 86,00 a €. 520,00.

venerdì 29 maggio 2009

UNA Armerina regala cuccioli alla Fiera del Bestiame




L’associazione animalista UNA Armerina continua proficuamente la sua personale battaglia a difesa dei diritti degli animali in generale e dei randagi in particolare. Questo gruppo di volontari ha testardamente perseguito l’obiettivo di far rispettare anche nel nostro territorio le regole di civiltà atte ad arginare il devastante fenomeno del randagismo e quello avvilente dell’abbandono dei cani. Grazie alla loro pressante azione di sensibilizzazione e di stimolo, l’Amministrazione comunale ha mosso un primo importante passo verso la soluzione del problema del randagismo: dal prossimo 3 giugno e ogni mercoledì di giugno e luglio, in virtù di un protocollo d’intesa tra il Comune di Piazza Armerina ed il Servizio Veterinario dell’Ausl 4 di Enna, sarà avviata una campagna di microchippatura gratuita dei cani posseduti dai cittadini piazzesi e ciò sarà di fondamentale importanza per istituire una seria anagrafe canina nel nostro territorio. «È un primo passo importante – dichiara il Segretario di UNA Armerina Gianluca Messina (nella foto a fianco) - Finalmente arriva dalle istituzioni un segnale di disponibilità ad affrontare e risolvere il problema del randagismo; il passo successivo dovrà essere quello di provvedere alla sterilizzazione dei randagi, unico sistema utile ad arginare il fenomeno».
L’attività dei volontari animalisti non si limita però a chiedere con determinazione l’impegno delle istituzioni, ma si articola anche attraverso iniziative personali indirizzate a sensibilizzare l’opinione pubblica e stimolare la coscienza dei concittadini. In quest’ottica è da inquadrare l’iniziativa che vedrà i volontari dell’UNA Armerina domenica 31 maggio, e tutte le ultime domeniche dei mesi successivi, all’ex Siace in uno stand all’interno della tradizionale Fiera del Bestiame. Lì i volontari porteranno alcuni cuccioli abbandonati da loro ritrovati che, microhippati e vaccinati, saranno a disposizione dei cittadini che vorranno adottarli: «Speriamo di cuore che i cuccioli possano trovare casa – dichiara Gianluca Messina – il nostro stand avrà lo scopo di informare i cittadini sull’istituzione dell’anagrafe canina e contemporaneamente potremo consegnare, a chi li volesse, i cuccioli ritrovati, già vaccinati e microchippati. Sarà sufficiente consegnare un documento di riconoscimento per associare l’identità dei nuovi proprietari a quella del cucciolo adottato. Ci aspettiamo che la coscienza civile dei piazzesi si ridesti così che si possa restituire dignità ai nostri amici a 4 zampe tutti insieme, in prima persona, senza delegare ad altri ciò che spetta ad ognuno di noi. Le associazioni animaliste hanno il compito di sensibilizzare, informare ed agire, spogliandosi però dalle tendenze di protagonismo ed egocentrismo e mettendosi invece a totale servizio dei veri ed unici protagonisti: gli animali!».

Mauro Farina

sabato 23 maggio 2009

L'amministrazione mette in atto azioni per combattere il randagismo


L’Amministrazione comunale mette in campo azioni concrete per combattere il fenomeno del randagismo e i porblemi ad esso connessi. Da mercoledì 3 giugno e per ogni mercoledì si provvederà alla microchippatura gratuita dei cani posseduti dai cittadini di Piazza, presso i capannoni della Fiera di Piazza (area ex-Siace), per l’istituzione dell’anagrafe canina. L’attività sarà effettuata dal personale veterinario dell’Ausl 4 a seguito di un accordo con il Comune nato sotto gli auspici dell’assessorato all’ambiente retto da Teodoro Ribilotta e quello alla salute retto da Innocenzo Di Carlo.
Successivamente, dopo l’approvazione del bilancio, si provvederà alla sterilizzazione dei cani randagi, grazie a un accordo con la Forestale che utilizzerà le sue strutture presso il viviaio Ronza. Per questa attività la Giunta Comunale ha previsto in bilancio una somma di 5 mila euro che sarà disponibile subito dopo l’approvazione del documento di programmazione economica e finanziaria. «Le risposte ai problemi non si danno con i proclami, ma con azioni concrete – ha affermato il Sindaco Nigrelli – e l’attività di coordinamento istituzionale seguita dal vicesindaco Ribilotta e dall’assessore Di Carlo, mostra come si possa, in tempi rapidi, avviare la risoluzione di un problema la cui percezione sociale è molto ampia.» I randagi, dopo la sterilizzazione verranno liberati nuovamente, ma la impossibilità di riproduzione, ridurrà a dati fisiologici la presenza di cani senza padrone nel giro di due anni e nel pieno rispetto dei diritti del migliore amico dell’uomo. «Desidero ringraziare le associazioni per i diritti degli animali, Una armerina e LAV, prima di tutto – ha concluso il sindaco, per aver fatto una costante, civile, pressione sull’Amministrazione affinchè venissero raggiunti questi obiettivi»
La redazione -www.enzograssia.it

giovedì 14 maggio 2009

UNA ARMERINA HA BISOGNO ANCHE DI TE.

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UN SUCCESSO IL DIBATTITO SUL RANDAGISMO


Piazza Armerina, 13/05/2009 -
Si è svolto sabato scorso il previsto dibattito sul fenomeno del randagismo a Piazza Armerina organizzato dalla LAV. Nella sala di rappresentanza del circolo di Cultura si è registrata una notevole presenza di pubblico interessata ad ascoltare gli interventi dei vari relatori, tra i quali Ennio Bonfanti responsabile provinciale della LAV di Caltanisetta, i componenti dell’associazione UNA ARMERINA , l’Assessore Innocenzo Di Carlo in rappresentanza dell'amministrazione comunale e Lorena Sauli, responsabile provinciale della LAV di Enna. Dopo una breve introduzione di Lorena Sauli, è intervenuta Carmen Prestifilippo, vice presidente di UNA ARMERINA, che ha approfondito l'aspetto legislativo legato al problema randagismo. A seguire Ennio Bonfanti ha approfondito invece l'aspetto risolutivo/pratico, individuando le azioni fondamentali da intraprendere per arginare il fenomeno quali la sterilizzazione e la “microchippatura" . Al termine è intervenuto l’Assessore Di Carlo che ha subito esordito con una gaffe, lamentandosi con gli organizzatori per la scelta del giorno, data la coincidenza con la seduta di Consiglio comunale per l’approvazione del bilancio. Fuori luogo senza dubbio la critica dell’assessore poiché, non avendo lui la delega al bilancio, non si capisce bene le difficoltà che ha dovuto superare per partecipare all’incontro. E comunque la sua è risultata solo una critica strumentale, visto che di sabato pomeriggio non vi era alcun Consiglio comunale, gli uffici del Comune erano chiusi e dunque nessuna approvazione di bilancio doveva essere effettuata. Dopo questa prima inspiegabile gaffe, Di Carlo ha comunque affermato che la macchina amministrativa è in moto, che sta affrontando questa emergenza in maniera seria e concreta in concertazione con i comuni limitrofi e le associazioni animaliste, per affrontare in primis le sterilizzazioni e chippatura dei cani vaganti con l'apertura di un ambulatorio sanitario operativo a breve. Belle parole e validi propositi se venissero concretizzati. Comunque le associazioni animaliste presenti hanno deciso un’apertura di credito, sperando finalmente in un’azione concreta da parte dell’Amministrazione comunale.
Al termine del dibattito abbiamo voluto rivolgere alcune domande a Gianluca Messina, segretario di UNA Armerina.
Qual è il ruolo che UNA Armerina vuole esercitare nella nostra comunità?
«Tutte le Associazioni , oltre a perseguire un fine comune proprio in materia di ambiente e tutela di animali, devono rappresentare per la collettività non solo un punto di riferimento, ma anche un canale più agevole di comunicazione con le autorità. Affinché ciò si verifichi, però, è necessario che buon senso, mediazione, collaborazione e rispetto delle norme siano fondamentali. L’azione delle associazioni di volontariato , dunque, si riassume nella parola promuovere. Ma può esistere vera promozione da parte del volontariato soltanto se le istituzioni garantiscono i diritti. I volontari possono lavorare seriamente solo dove le istituzioni funzionano al meglio, altrimenti sono portati ad assumersi dei compiti che non sono di loro competenza e che pertanto non garantiscono una risposta di qualità al problema».
Qual è la situazione oggi nella nostra città?
«Non esiste oggi a Piazza Armerina la piena possibilità di promozione dei diritti degli animali perché il volontariato non è in grado di garantirli; la garanzia di tali diritti spetta infatti alle istituzioni e solo quando esiste questa garanzia da parte del pubblico, il volontariato può lavorare al meglio, rivendicandone l'attuazione, la promozione nelle politiche e nei servizi. In caso contrario, infatti, non promuove, ma surroga l'inesistente».
Cosa vuol dire allora promuovere?
«Promuovere per noi vuol dire chiedere l'applicazione di quanto lo Stato promette di garantire attraverso la Costituzione e le leggi sociali che ne traducono la realizzazione nel quotidiano. La funzione del volontariato, infatti, non si adempie assumendo a sé quello che invece deve assicurare lo Stato di diritto. I volontari dovrebbero anticipare la sensibilità per poi passare alle istituzioni la loro esperienza, perché l'esperienza positiva di una parte diventi il patrimonio di tutti».
Quindi quali sono le funzioni della vostra associazione?
«Anticipare le istituzioni cogliendo le emergenze, chiedere l'attuazione delle leggi, sensibilizzare l'opinione pubblica, sperimentare il nuovo, integrare i servizi delle istituzioni, denunciare le inadempienze e gli eventuali soprusi delle istituzioni e respingere la "delega selvaggia" come alibi dei politici per la propria incapacità amministrativa. Le istituzioni devono smetterla di rovesciare sul volontariato i servizi a minor costo in modo da impegnare i fondi residui in altre spese secondarie, visto che tanto c'è un gruppo di "stupidelli" dediti alle azioni gratuite che fanno opere buone».
Cosa vi proponete di fare nel prossimo futuro?
«Intanto il volontariato deve liberarsi dall'idea di sterili protagonismi, sapendo che la sua azione è valida nella misura in cui opera all'interno del sistema e capisce che si possono colmare le lacune culturali e dunque rimuovere le cause del randagismo, soltanto se associazionismo, volontariato, istituzioni e forze dell’ordine operano in una visione d'insieme, perché nessuna di queste forze ha capacità di influire separatamente sulla comune coscienza».
Mauro Farina

martedì 31 marzo 2009

CANI SMARRITI E RITROVATI





Il cagnetto in foto è stato ritrovato in zona monte a Piazza Armerina il 20/11/09
non è provvisto di microchip
è una femmina
taglia piccola
ha ancora il collare rosso con cui è stato ritrovato.

Per qualsiasi segnalazione contattateci URGENTEMENTE al N° 3331293935 oppure tramite email una.armerina@alice.it
Il cagnetto sarà anche presente alla Fiera Zootecnica presso lo stand dell'Associazione Domenica 29/11 giorno in cui verrà dato adozione.

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Il meticcio in foto si e' smarrito due giorni fa'.
- Si chiama Bleid
-razza meticcio
- sesso femminile
- anno di nascita 2007
- taglia grande
- colore nero
- categoria guardia
- microchip n. 380260010007193

Per qualsiasi segnalazione o informazioni contattare i seguenti recapiti :
Proprietario cell. 3491691688 -3338051959,
Una Armerina :una.armerina@alice.it cell. 3331293935
oppure rivolgersi alla Polizia Municipale.

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IL CANE IN FOTO SI E' SMARRITO NELLE ZONE DI CALTAGIRONE.

SI CHIAMA SNOOPY, E' UN MASCHIO DI CIRCA 6 ANNI, E' MICROCHIPPATO COL N° 0977200001655488 .

PER QUALSIASI SEGNALAZIONE NON ESITARE A CONTATTARCI AL NUMERO
TEL: 3331293935
EMAIL: UNA.ARMERINA@ALICE.IT



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SMARRITA CAGNOLINA YORKSCHIRE TAGLIA PICCOLA
IL 2/4/09 ZONA COSTANTINO (VIA MACCHIAVELLI)
QUANDO SI è ALLONTANATA AVEVA:









  • IL PELO SEMITOSATO


  • NON AVEVA IL COLLARE


  • HA MICROCIP


  • OFFRESI NOTEVOLE RICOMPENSA DATO ELEVATISSIMO VALORE AFFETTIVO .






TELEFONARE AL :320/7203037







OPPURE CONTATTARE U.N.A ARMERINA
















EMAIL UNA.ARMERINA@ALICE.IT O TELEFONICAMENTE AL NUM.: 3331293935

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Trovato cane piccola taglia simile yorkshire ad Agnone.
Il cane ha un'imbragatura rossa ed è color miele.
Nella medaglietta c'è scritto ASL4 ANAGRAFE CANINA ENNA.
Mio tel: 3391606598 E-mail:
saggiostefania@tiscali.it
















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giovedì 26 marzo 2009

QUAL E' LA LEGALITA'




L'agghiacciante episodio di Modica, purtropo caso non isolato, vede come reale responsabile la cativa gestione e la superficialità con la quale viene trattata la problematica randagismo da parte di tutti coloro che dalla legge sono obbligati ad intervenire. Non è certo uccidendo i cani randagi che si affrontano e risolve il problema. UNA movimento ecoanimalista nazionale ha scritto al Ministero della salute, all'on.Alfano e all'on. Fitto affinchè il comune di Modica venga commissiarato per gravi inadempienze del suo rappresentante e vengano sanzionati tutti i responsabili della mancata applicazione della legge, atto che dovrebbe servire da monito per tutti i comuni ancora inadempienti.
Le leggi infatti ci sono, vanno soltanto applicate, come la legge 281 in tema di sterilizzazione. I dati parlano chiaro: 450.000 i cani randagi concentrati sopratutto al sud e 1650 i comuni "fuorilegge" che non sono dotati nemmeno di un ricovero socio-sanitario che provveda alla cura e alla sterilizzazione dei randagi.
UNA ARMERINA associazione animalista si chiede cosa sia , a questo punto, la legalità perchè se da una parte ci sono leggi che puniscono gli abbusi i maltrattamenti e l'abbandono di animali ce ne sono delle altre che evidentemente legittimano uno sterminio indistinto dei cani randagi come quelo che si stà verificando a Modica, fenomeno che purtroppo si è allargato in tutto il territorio regionale . A livello locale le associazioni animaliste come la nostra non mancano ma da sole possono fare poco, per risolvere il problema randagismo non bastano le belle parole e le migliori intenzioni, ci vogliono una attenta valutazione del problema e fatti. Occorre una struttura socio-sanitare dove praticare le sterilizzazione dei cani randagi un progetto serio che veda la collaborabione di amministrazione e servizio veterinario . Le autorità dicono :-" la cultura del benessere e la tutela degli animali è ormai ben radicata nella coscienza collettiva"- ma spesso la realtà smentisce tali affermazioni .

UNA ARMERINA
il segretario
Gianluca Messina

SEI D'ACORDO ALLA REALIZZAZIONE DI UN PARCOCANILE IN CITTA'?