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sabato 30 maggio 2009

ANAGRAFE CANINA E CHIP..... ECCO COSA SAPERE


COS’E’ L’ANAGRAFE CANINA NAZIONALE
L'anagrafe canina nazionale è il registro dei cani identificati con microchip o tatuaggio in Italia. Si tratta di una banca dati, alimentata dalle singole anagrafi territoriali, che intende fornire on line i riferimenti utili per rintracciare il luogo di registrazione di un cane smarrito e il suo legittimo proprietario, nel rispetto della tutela della privacy del cittadino. L'anagrafe nazionale è realizzata dal Ministero della Salute con l'accordo Stato-Regioni del 6 febbraio 2003 che vi riversano i dati locali. L'iscrizione è dunque automatica e a cura dell'amministrazione competente.
La consultazione della banca dati è libera. Chi trova un cane smarrito, digitando il codice a 15 cifre del microchip o quello tatuato, può risalire all'anagrafe di provenienza del cane, e trovare numeri utili e sportelli a cui rivolgersi per rintracciare il proprietario. Essa, infatti, garantisce la certezza dell'identificazione del cane. E' possibile effettuare la lettura del microchip, per ottenere il codice, presso i servizi veterinari delle Asl e gli ambulatori veterinari privati muniti dell'apposito lettore.

IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE DELL’ANIMALE
E' obbligatorio provvedere all'identificazione e alla registrazione dei cani, se cuccioli nel secondo mese di vita, all'Anagrafe canina del Comune di residenza o della ASL competente, in conformità alle disposizioni adottate dalle regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano e all’Ordinanza del 6 agosto 2008 del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
Proprietari o detentori di cani già identificati ma non ancora registrati sono tenuti a provvedere alla registrazione all'anagrafe canina. Il certificato d’iscrizione in anagrafe canina deve accompagnare il cane in tutti i trasferimenti di proprietà.
Per l'identificazione deve essere applicato al cane un microchip contenente il codice identificativo con il quale viene poi registrato nell'anagrafe. Dal 1 gennaio 2005 il microchip è diventato l'unico sistema identificativo nazionale, in sostituzione del tatuaggio, che comportava alcuni problemi: scolorimento progressivo delle sigle tatuate, difficoltà di lettura per la presenza di peli, necessità di sedare o addirittura di anestetizzare il cane per tatuarlo. Possono, tuttavia, esserci ancora cani registrati con tatuaggio prima del 2005. In tali casi, qualora il tatuaggio non fosse più leggibile, il cane deve obbligatoriamente essere identificato con microchip ed essere nuovamente registrato nell'anagrafe.

COS’E’ IL MICROCHIP?
Il microchip è un piccolo dispositivo elettronico innocuo, di forma cilindrica di 11 millimetri di lunghezza e 2 millimetri di diametro, rivestito di materiale biocompatibile, che viene iniettato sotto la cute del cane dietro l'orecchio sinistro con una speciale siringa sterile monouso, al suo Interno contiene un codice numerico che identifica inequivocabilmente il cane stesso. Nei casi in cui è richiesto il possesso di un passaporto individuale del cane il numero di microchip, dovrà essere riportato nella pagina del documento relativa all'identificazione dell'animale, dove verranno specificati anche data d’impianto e localizzazione del microchip.


I VANTAGGI
Molteplici sono i vantaggi derivanti dall'adesione a questo sistema di registrazione dei cani:

- immediata identificazione del padrone o del detentore di un animale smarrito;

- deterrente ai furti: un animale sempre identificabile non può essere rivenduto;

- inibizione degli abbandoni, in quanto il cane porta per sempre in sé il nome del proprietario che, in caso di abbandono o incuria andrebbe incontro a pesanti sanzioni.


Nel caso in cui il proprietario o il detentore intenda rinunciare alla proprietà o alla detenzione dell’animale da affezione per sopravvenuta e comprovata impossibilità di mantenimento, deve darne immediata comunicazione al Sindaco del Comune di residenza che, accertata la fondatezza della motivazione, dispone il trasferimento dell’animale nelle strutture di ricovero.
Le spese per il ricovero nei canili degli animali da affezione, nonché per gli eventuali trattamenti sanitari sono a carico dei proprietari o detentori. La rinuncia alla proprietà o detenzione e il mancato ritiro dai canili non esclude l’addebito a carico dei proprietari o detentori delle spese di mantenimento sostenute dal Comune, salvo i casi di disagio socio-economico accertati dal Comune.


COSA SEGNALARE?
La scomparsa, la morte, il trasferimento a qualsiasi titolo dell’animale.

A CHI SEGNALARE?
Ai Servizi di Sanità animale dei Dipartimenti di Prevenzione delle Zone Territoriali – ASUR

QUANDO FARLO?
La scomparsa dell'animale va segnalata immediatamente con il mezzo di comunicazione più veloce, cui seguirà entro tre giorni comunicazione scritta che necessita di conferma entro cinque giorni dall'evento. La morte dell'animale entro il secondo giorno successivo all'evento, per consentire eventualmente al servizio veterinario l'accertamento delle cause di morte, anche in questo caso confermata per iscritto entro cinque giorni dall'evento.
La segnalazione di trasferimento deve essere fatta, entro 15 giorni, per iscritto e controfirmata dal nuovo proprietario
Per la violazione delle norme su esposte si applicano sanzioni amministrative pecuniarie
Sono equiparati all’abbandono, trascorsi sessanta giorni dalla notifica di avvenuto ritrovamento dell’animale da affezione, il mancato ritiro o la mancata rinuncia alla proprietà e come tale punibile ai sensi dell’art. 727 del Codice Penale così modificato dalla Legge 189/2004.

ATTENZIONE
Tutte le operazioni di iscrizione avverranno in maniera totalmente gratuita nei locali siti presso l’area della Fiera di Piazza (ex Siace) dalle ore 9,30 alle ore 13.00 di tutti i mercoledì dei mesi di Giugno e Luglio 2009.
Si avvisa inoltre che all’inosservanza dell’obbligo di cui sopra sarà applica la sanzione amministrativa da €. 86,00 a €. 520,00.

venerdì 29 maggio 2009

UNA Armerina regala cuccioli alla Fiera del Bestiame




L’associazione animalista UNA Armerina continua proficuamente la sua personale battaglia a difesa dei diritti degli animali in generale e dei randagi in particolare. Questo gruppo di volontari ha testardamente perseguito l’obiettivo di far rispettare anche nel nostro territorio le regole di civiltà atte ad arginare il devastante fenomeno del randagismo e quello avvilente dell’abbandono dei cani. Grazie alla loro pressante azione di sensibilizzazione e di stimolo, l’Amministrazione comunale ha mosso un primo importante passo verso la soluzione del problema del randagismo: dal prossimo 3 giugno e ogni mercoledì di giugno e luglio, in virtù di un protocollo d’intesa tra il Comune di Piazza Armerina ed il Servizio Veterinario dell’Ausl 4 di Enna, sarà avviata una campagna di microchippatura gratuita dei cani posseduti dai cittadini piazzesi e ciò sarà di fondamentale importanza per istituire una seria anagrafe canina nel nostro territorio. «È un primo passo importante – dichiara il Segretario di UNA Armerina Gianluca Messina (nella foto a fianco) - Finalmente arriva dalle istituzioni un segnale di disponibilità ad affrontare e risolvere il problema del randagismo; il passo successivo dovrà essere quello di provvedere alla sterilizzazione dei randagi, unico sistema utile ad arginare il fenomeno».
L’attività dei volontari animalisti non si limita però a chiedere con determinazione l’impegno delle istituzioni, ma si articola anche attraverso iniziative personali indirizzate a sensibilizzare l’opinione pubblica e stimolare la coscienza dei concittadini. In quest’ottica è da inquadrare l’iniziativa che vedrà i volontari dell’UNA Armerina domenica 31 maggio, e tutte le ultime domeniche dei mesi successivi, all’ex Siace in uno stand all’interno della tradizionale Fiera del Bestiame. Lì i volontari porteranno alcuni cuccioli abbandonati da loro ritrovati che, microhippati e vaccinati, saranno a disposizione dei cittadini che vorranno adottarli: «Speriamo di cuore che i cuccioli possano trovare casa – dichiara Gianluca Messina – il nostro stand avrà lo scopo di informare i cittadini sull’istituzione dell’anagrafe canina e contemporaneamente potremo consegnare, a chi li volesse, i cuccioli ritrovati, già vaccinati e microchippati. Sarà sufficiente consegnare un documento di riconoscimento per associare l’identità dei nuovi proprietari a quella del cucciolo adottato. Ci aspettiamo che la coscienza civile dei piazzesi si ridesti così che si possa restituire dignità ai nostri amici a 4 zampe tutti insieme, in prima persona, senza delegare ad altri ciò che spetta ad ognuno di noi. Le associazioni animaliste hanno il compito di sensibilizzare, informare ed agire, spogliandosi però dalle tendenze di protagonismo ed egocentrismo e mettendosi invece a totale servizio dei veri ed unici protagonisti: gli animali!».

Mauro Farina

sabato 23 maggio 2009

L'amministrazione mette in atto azioni per combattere il randagismo


L’Amministrazione comunale mette in campo azioni concrete per combattere il fenomeno del randagismo e i porblemi ad esso connessi. Da mercoledì 3 giugno e per ogni mercoledì si provvederà alla microchippatura gratuita dei cani posseduti dai cittadini di Piazza, presso i capannoni della Fiera di Piazza (area ex-Siace), per l’istituzione dell’anagrafe canina. L’attività sarà effettuata dal personale veterinario dell’Ausl 4 a seguito di un accordo con il Comune nato sotto gli auspici dell’assessorato all’ambiente retto da Teodoro Ribilotta e quello alla salute retto da Innocenzo Di Carlo.
Successivamente, dopo l’approvazione del bilancio, si provvederà alla sterilizzazione dei cani randagi, grazie a un accordo con la Forestale che utilizzerà le sue strutture presso il viviaio Ronza. Per questa attività la Giunta Comunale ha previsto in bilancio una somma di 5 mila euro che sarà disponibile subito dopo l’approvazione del documento di programmazione economica e finanziaria. «Le risposte ai problemi non si danno con i proclami, ma con azioni concrete – ha affermato il Sindaco Nigrelli – e l’attività di coordinamento istituzionale seguita dal vicesindaco Ribilotta e dall’assessore Di Carlo, mostra come si possa, in tempi rapidi, avviare la risoluzione di un problema la cui percezione sociale è molto ampia.» I randagi, dopo la sterilizzazione verranno liberati nuovamente, ma la impossibilità di riproduzione, ridurrà a dati fisiologici la presenza di cani senza padrone nel giro di due anni e nel pieno rispetto dei diritti del migliore amico dell’uomo. «Desidero ringraziare le associazioni per i diritti degli animali, Una armerina e LAV, prima di tutto – ha concluso il sindaco, per aver fatto una costante, civile, pressione sull’Amministrazione affinchè venissero raggiunti questi obiettivi»
La redazione -www.enzograssia.it

giovedì 14 maggio 2009

UNA ARMERINA HA BISOGNO ANCHE DI TE.

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UN SUCCESSO IL DIBATTITO SUL RANDAGISMO


Piazza Armerina, 13/05/2009 -
Si è svolto sabato scorso il previsto dibattito sul fenomeno del randagismo a Piazza Armerina organizzato dalla LAV. Nella sala di rappresentanza del circolo di Cultura si è registrata una notevole presenza di pubblico interessata ad ascoltare gli interventi dei vari relatori, tra i quali Ennio Bonfanti responsabile provinciale della LAV di Caltanisetta, i componenti dell’associazione UNA ARMERINA , l’Assessore Innocenzo Di Carlo in rappresentanza dell'amministrazione comunale e Lorena Sauli, responsabile provinciale della LAV di Enna. Dopo una breve introduzione di Lorena Sauli, è intervenuta Carmen Prestifilippo, vice presidente di UNA ARMERINA, che ha approfondito l'aspetto legislativo legato al problema randagismo. A seguire Ennio Bonfanti ha approfondito invece l'aspetto risolutivo/pratico, individuando le azioni fondamentali da intraprendere per arginare il fenomeno quali la sterilizzazione e la “microchippatura" . Al termine è intervenuto l’Assessore Di Carlo che ha subito esordito con una gaffe, lamentandosi con gli organizzatori per la scelta del giorno, data la coincidenza con la seduta di Consiglio comunale per l’approvazione del bilancio. Fuori luogo senza dubbio la critica dell’assessore poiché, non avendo lui la delega al bilancio, non si capisce bene le difficoltà che ha dovuto superare per partecipare all’incontro. E comunque la sua è risultata solo una critica strumentale, visto che di sabato pomeriggio non vi era alcun Consiglio comunale, gli uffici del Comune erano chiusi e dunque nessuna approvazione di bilancio doveva essere effettuata. Dopo questa prima inspiegabile gaffe, Di Carlo ha comunque affermato che la macchina amministrativa è in moto, che sta affrontando questa emergenza in maniera seria e concreta in concertazione con i comuni limitrofi e le associazioni animaliste, per affrontare in primis le sterilizzazioni e chippatura dei cani vaganti con l'apertura di un ambulatorio sanitario operativo a breve. Belle parole e validi propositi se venissero concretizzati. Comunque le associazioni animaliste presenti hanno deciso un’apertura di credito, sperando finalmente in un’azione concreta da parte dell’Amministrazione comunale.
Al termine del dibattito abbiamo voluto rivolgere alcune domande a Gianluca Messina, segretario di UNA Armerina.
Qual è il ruolo che UNA Armerina vuole esercitare nella nostra comunità?
«Tutte le Associazioni , oltre a perseguire un fine comune proprio in materia di ambiente e tutela di animali, devono rappresentare per la collettività non solo un punto di riferimento, ma anche un canale più agevole di comunicazione con le autorità. Affinché ciò si verifichi, però, è necessario che buon senso, mediazione, collaborazione e rispetto delle norme siano fondamentali. L’azione delle associazioni di volontariato , dunque, si riassume nella parola promuovere. Ma può esistere vera promozione da parte del volontariato soltanto se le istituzioni garantiscono i diritti. I volontari possono lavorare seriamente solo dove le istituzioni funzionano al meglio, altrimenti sono portati ad assumersi dei compiti che non sono di loro competenza e che pertanto non garantiscono una risposta di qualità al problema».
Qual è la situazione oggi nella nostra città?
«Non esiste oggi a Piazza Armerina la piena possibilità di promozione dei diritti degli animali perché il volontariato non è in grado di garantirli; la garanzia di tali diritti spetta infatti alle istituzioni e solo quando esiste questa garanzia da parte del pubblico, il volontariato può lavorare al meglio, rivendicandone l'attuazione, la promozione nelle politiche e nei servizi. In caso contrario, infatti, non promuove, ma surroga l'inesistente».
Cosa vuol dire allora promuovere?
«Promuovere per noi vuol dire chiedere l'applicazione di quanto lo Stato promette di garantire attraverso la Costituzione e le leggi sociali che ne traducono la realizzazione nel quotidiano. La funzione del volontariato, infatti, non si adempie assumendo a sé quello che invece deve assicurare lo Stato di diritto. I volontari dovrebbero anticipare la sensibilità per poi passare alle istituzioni la loro esperienza, perché l'esperienza positiva di una parte diventi il patrimonio di tutti».
Quindi quali sono le funzioni della vostra associazione?
«Anticipare le istituzioni cogliendo le emergenze, chiedere l'attuazione delle leggi, sensibilizzare l'opinione pubblica, sperimentare il nuovo, integrare i servizi delle istituzioni, denunciare le inadempienze e gli eventuali soprusi delle istituzioni e respingere la "delega selvaggia" come alibi dei politici per la propria incapacità amministrativa. Le istituzioni devono smetterla di rovesciare sul volontariato i servizi a minor costo in modo da impegnare i fondi residui in altre spese secondarie, visto che tanto c'è un gruppo di "stupidelli" dediti alle azioni gratuite che fanno opere buone».
Cosa vi proponete di fare nel prossimo futuro?
«Intanto il volontariato deve liberarsi dall'idea di sterili protagonismi, sapendo che la sua azione è valida nella misura in cui opera all'interno del sistema e capisce che si possono colmare le lacune culturali e dunque rimuovere le cause del randagismo, soltanto se associazionismo, volontariato, istituzioni e forze dell’ordine operano in una visione d'insieme, perché nessuna di queste forze ha capacità di influire separatamente sulla comune coscienza».
Mauro Farina

SEI D'ACORDO ALLA REALIZZAZIONE DI UN PARCOCANILE IN CITTA'?